Nonostante il governo abbia presentato in Senato un emendamento all’articolo 33 della legge di Bilancio con una parziale marcia indietro sui tagli dell’assegno previdenziale per i lavoratori di sanità, enti locali, asili e uffici giudiziari che andranno in pensione dal 2024 in poi, le organizzazioni dell’intersindacale medica hanno confermato lo sciopero della sanità pubblica di lunedì 18 dicembre .
I Tagli previsti, di cui il primo piccolo per il primo anno (365 euro nel 2024) per salire gradualmente (530 euro nel 2025, 938 nel 2028) fino a 3.110 euro nel 2043, colpirebbero 31.500 lavoratori nel 2024 e 732.300 a regime, cioè fino al 2043, garantendo allo Stato un risparmio in venti anni 21 miliardi netti.
Lo sciopero è indetto contro una manovra ritenuta penalizzante per il Servizio sanitario pubblico, indifferente alle esigenze del personale sanitario, più favorevole al settore privato, a scapito della tutela della salute dei cittadini.