Purtroppo nel nostro Paese l’interesse, non solo mediatico ma anche politico, sul problema della sicurezza nei luoghi di lavoro, spesso cresce solo in concomitanza di gravi eventi infortunistici.
Solo dopo l’ incidente ferroviario (cinque morti) avvenuto a Brandizzo (Torino) e l’esplosione (tre morti) a Casalbordino (Chieti), difatti, è stata approvata in Senato all’unanimità il 13 settembre, la mozione n.1-00071 sul tema della salute e sicurezza sul lavoro, che richiede l’impegno del Governo su 10 precisi punti.
Nell’intervento che ha preceduto l’approvazione del testo, Il Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha fornito alcune informazioni e considerazioni, che qui richiamiamo.
Innanzitutto il Ministro ha sottolineato che il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono una priorità che va conseguita anche attraverso un continuo e serio confronto con le parti sociali. Un esempio di ciò è l’istituzione del tavolo tecnico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che, valutando le proposte di tutti gli attori coinvolti, ha lo scopo di elaborare una proposta di revisione dell’impianto normativo vigente per renderlo più attuale, adeguato ai cambiamenti demografici e digitali, ai processi di transizione verde e a garantire la maggiore diffusione della cultura della sicurezza già a partire dall’istruzione scolastica per preparare le future lavoratrici e i futuri lavoratori.
Di conseguenza è sottolineata l’urgenza di avviare un corale processo di sensibilizzazione culturale con lo scopo di rendere la sicurezza sul lavoro parte integrante del patrimonio civico di ogni cittadino in ogni fase della sua vita.
Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo partendo dall’istruzione.
Un chiaro richiamo è stato fatto all’ attività di intensificazione ispettiva in corso su tutto il territorio nazionale attraverso il rafforzamento delle strutture ispettive con l’innesto di nuovo personale qualificato: tra luglio e settembre 2023 sono stati assunti dall’Ispettorato nazionale del lavoro 800 ispettori tecnici da destinare agli uffici territoriali del lavoro
Menzionata anche l’avviata attività di vigilanza straordinaria, denominata operazione Safety First, volta ad una diffusa attività di controllo in edilizia e nei cantieri avviati per la realizzazione di progetti di efficientamento e di manutenzione straordinaria di opere infrastrutturali realizzate sulla rete ferroviaria e stradale.
A questo nuovo quadro farà da cornice anche una decisa azione di adeguamento di tutta la normativa del settore, con una particolare attenzione all’impianto sanzionatorio.
Un ruolo strategico nella protezione dei lavoratori dai rischi per la salute e sicurezza sul posto di lavoro verrà rivestito, più radicalmente che in passato, sicuramente dalla formazione.
Tra le priorità del 2023 indicate per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali rientra il lavoro diretto alla rivisitazione e modifica degli accordi tra Stato e Regioni vigenti in materia di formazione. Quest’ultima non deve essere vista come un mero costo, un mero adempimento formale: Investire in formazione deve significare rafforzamento della consapevolezza che lavorare in luoghi sani e sicuri contribuisce a tutelare la vita delle lavoratrici e dei lavoratori e dunque a contrastare il fenomeno degli infortuni.
Un inevitabile esplicito riferimento ha riguardato l’ incidente verificatosi a Brandizzo , che rappresenta solo un episodio di una serie sanguinosa di decessi e infortuni che si verificano con cadenza giornaliera in danno dei lavoratori sul territorio nazionale.
Al riguardo, vengono menzionati i dati relativi agli 2021-2023 sugli infortuni pubblicati dall’INAIL ed elaborati dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente secondo i quali, nel solo periodo che va da gennaio a luglio 2023, il bilancio delle morti sul lavoro ammonta a 559 vittime di cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese.
Inoltre è richiamato l’esito di rilievi INAIL, secondo cui vi è stato un sensibile aumento degli infortuni mortali fra i lavoratori più giovani.
Alla luce di tutto ciò viene rimarcato come il prioritario obiettivo dell’azzeramento del numero degli infortuni, in particolar modo di quelli mortali, nonché delle malattie professionali, deve essere conseguito attraverso attività sinergiche e virtuose che attivino tutti gli strumenti disponibili (prevenzione, vigilanza, assistenza, repressione, incentivazione delle stesse buone pratiche preventive) fino all’emarginazione delle aziende che reiteratamente violino le norme di tutela della salute e sicurezza e, al contrario, alla valorizzazione delle imprese che assicurino una tutela rafforzata della sicurezza sul lavoro. La nuova strategia proposta per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, tradotta in azioni sul piano normativo, organizzativo, disciplinare e culturale, dovrà tenere conto sia del principio di differenziazione delle attività economiche, sia dell’evoluzione del mondo del lavoro.
Infine, viene auspicato che in sede parlamentare sia svolta una valutazione sull’organicità, esaustività e attualità della normativa di cui al testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla presenza di eventuali lacune normative da colmare in relazione a specifici settori produttivi.
Di seguito riportiamo le dieci richieste riprese integralmente dalla mozione.
Il Governo si impegna:
- a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;
- a valutare l’opportunità di inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
- ad introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;
- a procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari dei singoli lavoratori;
- ad individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione ed adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;
- a favorire l’avvio di un’attività conoscitiva sulla transizione digitale e sulle nuove tecnologie il loro potenziale utilizzo ai fini di prevenzione generale e speciale degli infortuni sul lavoro;
- ad individuare nuove tecniche di monitoraggio e aggiornamento, in sinergia con l’INAIL, sui dati di rilievo per gli infortuni sui luoghi di lavoro, con l’obiettivo di raggiungere un rafforzamento delle tecniche e degli istituti di prevenzione e migliorare l’adeguatezza degli interventi correttivi rispetto alla tipologia di infortunio;
- a valutare l’opportunità di favorire l’interoperabilità e la piena condivisione, tra l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’INAIL, delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali;
- ad effettuare una valutazione analitica della possibile relazione causale tra gli istituti del decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto, e il distacco, da una parte, e l’eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, dall’altra;
- a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, prevedendo altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l’eventuale l’introduzione di un insegnamento ad hoc.
Indubbiamente la necessità di un cambiamento radicale è avvertita da più parti ed attraversa i diversi schieramenti politici. Forse una logica iperliberista ha portato tristemente a far prevalere il profitto sulla vita delle persone. C’è chi ha azzardato col dire che in molti casi non si può parlare di incidenti ma di omicidi. Questa affermazione, senza dubbio molto forte, trova giustificazione nel fatto che spesso le morti sul lavoro accadono perché si decide scientemente di non rispettare le norme, come i casi verificatisi in cui sono stati rimosso i dispositivi di sicurezza per produrre di più e più velocemente. Pertanto, in una logica di prevenzione, è necessario continuare a predisporre un numero sempre maggiore di ispettori e di ispezioni, supportato da un più adeguato sistema sanzionatorio, per rilevare per tempo le infrazioni alle norme e intimarne il rispetto. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro rappresenta uno dei presidi di legalità dello Stato e la sua attività rimane di fondamentale importanza.
Su tutti ricade la responsabilità di non assuefarci alle “morti bianche”. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sicuramente è necessaria un’operazione pedagogica attraverso la diffusione di una cultura della salute e sicurezza, a partire anche dalle scuole, considerando che il tema in questione diventi oggetto di materia di insegnamento. Coerente è la misura adottata già dall’ anno scolastico in corso che prevede, sia per studenti che per personale docente e non docente, la protezione assicurativa contro i rischi da infortunio in tutti i momenti, compresi i percorsi in cui il mondo della scuola incontra quello del lavoro, come con i PCTO. Protezione estesa, quindi, a tutti i luoghi di istruzione/formazione, affiancata dalla creazione di un fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative.
Breve excursus sulla regolamentazione della sicurezza nei luoghi di lavoro
La sicurezza nei luoghi di lavoro costituisce un aspetto essenziale per ogni organizzazione aziendale e non è un caso se il legislatore sia intervenuto diverse volte per trattare questa materia, effettuando di volta in volta delle integrazioni. La Sicurezza sul Lavoro è la disciplina che regola tutte le misure e le valutazioni necessarie per rendere sicuri i luoghi di lavoro per proteggere la salute dei propri lavoratori da fattori di rischio. I principi cardine dell’attuale ordinamento sono contenuti nella Costituzione della Repubblica Italiana (art. 32, 35, 38, 41) e nel Codice Civile (art. 2087). Un riferimento normativo fondamentale è rappresentato dal Testo Unico sulla Sicurezza (TUS), ovvero il Decreto Legislativo 81/08 (abrogata la legge 626/94), un documento redatto dal governo, in particolare dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In un unico testo sono presenti le norme relative alla sorveglianza sanitaria, alla prevenzione nei luoghi di lavoro, alla segnaletica di sicurezza e ai rischi generici, ad esempio la prevenzione degli incendi e le misure di primo soccorso.
Vari interventi legislativi a livello nazionale (ad esempio tra i più recenti, Il Decreto Lavoro DL 48/2023 convertito con Legge 85/2023, articoli 14 -18) ed a livello comunitario, hanno inserito dei tasselli importanti per disciplinare la sicurezza dei lavoratori operanti nelle imprese e garantirne i diritti.
I principi fondamentali su cui si basa la Sicurezza sul lavoro sono:
valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;
riduzione o eliminazione dei fattori di rischio;
controlli sanitari periodici dei lavoratori;
formazione dei lavoratori in materia di sicurezza nei loghi di lavoro;
formazione dei dirigenti e rappresentanti del sistema di sicurezza aziendale;
formazione della squadra delle emergenze per pronto intervento;
adozione di misure di sicurezza e controllo nei luoghi di lavoro;
Le misure di prevenzione e protezione, le valutazioni effettuate sul luogo di lavoro e i provvedimenti da attuare per migliorare la salute dei lavoratori e i luoghi di lavoro sono contenute nel Documento Valutazione Rischi, documento obbligatorio per tutte le aziende in materia di Sicurezza sul Lavoro.
Durante la valutazione dei rischi vengono presi in esame dettagliatamente i luoghi di lavoro e le attività lavorative, in tutte le loro fasi, per individuare i fattori di rischio per la salute dei lavoratori. I rischi professionali individuabili sul luogo di lavoro oltre a rappresentare un’occasione di infortunio, essi causano l’insorgenza di malattie professionali, ovvero qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa.
Il Decreto Legislativo 81/08 prevede alcune figure professionali obbligatorie in azienda come soggetti interessati alla Sicurezza sul lavoro, con il compito di programmare, applicare e controllare che le misure di prevenzione e protezione, contenute nel Documento Valutazione Rischi, siano adottate in maniera corretta. I principali soggetti sono:
Datore di lavoro
Medico competente
Dirigente per la Sicurezza sul Lavoro
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione RSPP
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza sul Lavoro RLS
Formatori della Sicurezza sul Lavoro
Lavoratori
Ogni soggetto citato deve seguire obbligatoriamente un corso di formazione sulla Sicurezza sul l lavoro con l’obiettivo di acquisire le conoscenze e competenze necessarie.
L’azienda può rivolgersi a professionisti che tramite corsi di aggiornamento informano i datori di lavoro e le figure ad esso collegate sulle tecniche e sugli aspetti da dover tenere in considerazione nell’ambito di un’attività lavorativa, al fine di offrire la tutela più adeguata ed aggiornata nei confronti dei lavoratori.
Il datore di lavoro ha bisogno, come nel caso del preposto o del dirigente, di essere indirizzato al fine di compiere il suo ruolo di vigilanza e di prevenzione in modo ottimale, così da non incorrere in responsabilità colpose o dolose.
Il Formatore in materia di sicurezza sul lavoro, figura professionale nata a tale scopo, deve avere un titolo di studio ed un corso di formazione che consentano di poter condurre corsi per istruire i soggetti sulle regole, le procedure e i principi basilari da osservare sui luoghi di lavoro. La formazione è certificata mediante attestati riconosciuti per legge.
In caso di mancanza di misure di sicurezza sul luogo di lavoro il dipendente può contare sulla tutela da parte dei Sindacati e dei Tribunali addetti in materia di lavoro civili e penali.
All’interno dell’azienda, il Sindacato di occupa anche di verificare che non vi sia l’inosservanza della legge sulla sicurezza sul lavoro da parte dell’azienda.
Precisamente i lavoratori, mediante le loro rappresentanze, hanno il diritto non solo di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, ma anche di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.